Presentazione storica
di Chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo di Rastignano desunta dall’opera storica
LE CHIESE PARROCCHIALI DELLA DIOCESI DI BOLOGNA edita dal “CORTY”.
Riporto fedelmente il testo dal volume II° dell’opera che tratta questa Parrocchia.
Auspicando che sia ben accetta l’intenzione, auguro buona lettura al visitatore.

Da un elenco del Monastero nonantolano secondo afferma il celebre Calindri ricavasi che il distretto il quale ora è conosciuto sotto il nome di Rastignano, chiamossi anticamente Lastignano, e pare questo vocabolo derivato dal cognome Latinia che rinviensi nelle iscrizioni di Gruterio riportato dal Malvezzi, quando nel corrompersi il linguaggio latino si diede origine alla lingua italiana.

E’ certo che una famiglia Lastignani fiorì nel decimo terzo secolo in questo distretto, e che ebbe molta influenza nelle cose cittadine, e i cui membri coprirono molte onorevoli cariche nel governo della citta di Bologna; ma non si conosce affatto se fosse signora del Castello che qui esisteva, e gli desse il suo nome, o se uscita da basso stato si fosse venuto innalzando per acquistate ricchezze, o per servigi prestati alla patria.

La notizia più antica che abbiasi di questo luogo è in un curioso Istrumento di donazione rinvenuto nell’ Archivio dei Padri di San Giovanni in Monte, nel quale appare che i Padri e il Priore di San Vittore sotto il giorno 27 Dicembre 1129 diedero una pezza di terra vitata e arativa posta nel comune di Rastignano e Giovanni Silvola e Alda sua moglie col solo patto che essi ringrazziassero ogni anno i detti Padri.

Nel 1163 poi i detti Padri ebbero in dono da Pietro di San Roffillo e da Bona, sua moglie, le loro persone, e tutti i beni che essi possedevano nel comune di San Roffillo e di Rastignano.

Da un documento notarile del giorno 8 Settembre 1207si può conoscere l’esistenza di un castello in questo distretto, poichè si dice:
…terra arativa in loco detto la Chiusura che fu di Pietro Bono converso di detta Chiesa (S. Francesco di Bologna) e della metà di un ortale vicino al castello di Rastignano. “.

Il terreno del circondario è fertile, producendo molta e preziosa uva, biade di ogni genere, e molta frutta.
Fra gli edifizi ad uso civile è da notare un palazzo grandioso della casa De-Bianchi che pure è signora di un altro casino in cui avvi una fontana perenne, che incanalata nel 1651 dal Commendatore Baldassarre Sighicelli venne condotta fino alla strada postale che mette in Toscana a comodo de’ passeggeri, e conservasi tuttora al medesimo fine, avendo obbligo la suddetta famiglia di ristaurarne la manutenzione quando bisogni.
In essa leggesi la seguente iscrizione:

D. O. M.
VIATOR SITIBUNDE
SALUBREM REGNO POTIOREM HABENS LYMPHAM
SVBSISTE PAVLVM
BIBENS NON ABIBIS ABSQVE GRATIIS
DOMINO HVIVSCE LOCI REFERENDIS
BALTHASSAR SIGHICELLVS
NOB. BONON: PHIL. DOCT. COLL.
ET COMMENDATOR PRIORAT. S. PROSP. FAVENT.
GRANDE HOC TIBI PARAVIT COMMODVM
ANNO DOM. MDCLI.
 

E’ poi deliziosissima la villeggiatura del principe Pio di Savoia, ornata di un palazzo da poco in qua ingrandito, e reso più bello, contornato da magnifico ed elegante giardino, con laghetti, grotte, ed altro corpo di Fabbrica imitante gli antichi castelli, e tutto ciò per concorrere a rendere un soggiorno accetto e piacevole ad abitarvi.

Questo distretto è situato a tre miglia e mezzo circa da Bologna fuori porta Santo Stefano, circoscritto dalle parrocchie di San Ruffillo, di Jola, di Sesto, di Montecalvo, della Croara e comprende in questo mese di Giugno 1847 circa 370 individui, i quali sono civilmente retti dal comune di Musiano sotto il governo di Bologna.

Giacchè per la singolare bontà dell’ Eminentissimo Oppizzoni illustre Arcivescovo di Bologna possiamo consultare il ricco e bene ordinato Archivio della lodata Eminenza sua, ne ricaviamo grande aiuto nella compilazione dei cenni storici delle Chiese parrocchiali di Bologna e sua Diocesi; e rispetto alla Parrocchiale di Rastignano abbiam rilevato che nel 1378 ivi esistevano due Parrocchie, una sulla cima d’ un monte detto ” La Sampiera” dedicato all’ Apostolo S. Pietro, e l’altra distante circa mezzo miglio sacra a San Girolamo quella di nomina dei RR. Canonici di S. Maria di Reno , e questa della illustre casa Ghisilieri.

Fino al 1700 avevano avuto dipendenza dalla plebanale di Bologna sotto il quartiere di Poera Ravennate, ma allora, essendo Arcivescovo di Bologna il Cardinale Gabriello Paleotti Bolognese, erano passate alla dipendenza del plebanato di San Ruffillo, dal quale dipende tuttora la Chiesa di Rastignano.

Fu nel 1574 che i parrocchiani di San Pietro del nostro distretto supplicarono il citato Arcivescovo che attesa la vecchiezza del loro tempio minacciante ruina fosse trasportata la sede parrocchiale all’altra di San Girolamo; la qual supplica essendo stata esaudita fu tosto effettuata la traslocazione, ottenuta l’approvazione del Santo Pontefice Pio V illustre membro della famiglia citata Ghisilieri, e quantunque la Chiesa di San Girolamo fosse di suo diritto, tuttavia lo cedè ai RR. Canonici Renani, i quali seguitarono a presentare il Parroco di detta Chiesa in uno dei loro Canonici, e la Parrocchiale conservò il titolo di San Pietro come al presente.

Nel 1652 per la Bolla di INNOCENZO X che aboliva tutti i piccoli Conventi di campagna e la giurisdizione loro sulle Parrocchie, la Chiesa di Rastignano passò ad essere moderata da un Sacerdote secolare ; ma nel corso del tempo trovasi Parroco anche qualche Canonico, come nel 1679 eravi Parroco Don Francesco Ghisilieri bolognese Canonico Renano, e nel 1712 fu Parroco Don Pietro Gualandi di Gaggio di Monte Prete secolare che ivi morì il primo Dicembre 1717.

Subentrò nuovamente a regolare la nostra Chiesa spiritualmente nel 1718 un Canonico regolare nella persona di Don Ambrogio Montauri, quindi nel 1724 sedè Parroco il Sacerdote secolare Don Lodovico Felice Torri bolognese a cui seguirono altri sette Sacerdoti secolari, e per ottavo l’odierno Parroco Molto Reverendo signor Don Raffaele Biagi che fu nominato dall’ Eminentissimo Oppizzoni lì 11 Giugno 1847.

Da una nota però venutaci dall’ Archivio Arcivescovile sunnominato, abbiamo che i Canonici non hanno mai perduto il diritto di nomina di questa Chiesa se non akka soppressione loro fatto dei Francesi, ma che alla ripristinazione dell’ordine la riebbero nuovamente.

Al tempo dell’unione di queste due Parrocchie la Chiesa attuale era a travi; fu accresciuta in altezza nel 1764 e messa a volta, e facendo poggiare una grande arcata su due colonne si formo la Cappella maggiore, la quale contiene l’altare di cotto costruito len 1845 per cura del Parroco Don Giovanni Bolognini che resse questa Chiesa dal 1839 al maggio 1847, ed è dedicato a San Pietro titolare, il quale è rappresentato in una tela nell’atto di risanare lo storpio; ed è un bel dipinto del Tiarini.
Due altari laterali senza Cappella sono nella nostra Chiesa, l’uno de’ quali è dedicato alla Beata Vergine del Rosario a cui era nel 1718 eretta una confraterinta e che ora più non esiste; l’altro è sacro a San Girolamo.
Qualche altro restauro fu praticato dal detto Parroco Don Bolognini che pure ingrandì e ristaurò la Canonica.

IL Cimitero della Chiesa in discorso trovavasi presso la medesima in luogo che impediva al Principe Pio di Savoia, sunnominato, di poter fare il cancello d’introduzione al suo Casino.
Questi, per ottenere libera la sua entrata concesse, con larga generosità, un pezzo di terreno da semina di una corba ad ingrandimento del terreno spettante al benefizio parrocchiale, e fece a sue spese il nuovo cimitero in luogo poco distante dalla Chiesa.

Dai popolani di Rastignano si solennizza specialmente il 29 Giugno d’ ogni anno perchè sacro al Santo Apostolo Pietro titolare della loro Chiesa.

Nel distretto parrocchiale di questa Chiesa eranvi tre Oratori Pubblici, ma al presente non ne esite che uno solo dedicato a Sant’ Antonio Abate di proprietà della sullodata nobile famiglia De Bianchi ed è in esso pure sospeso non potendovisi per ora celebrare il santo Sacrifizio.