LIVERGNANO

Tutto il territorio e’ formato di tufo e massi di arenaria.
Nei blocchi sono presenti resti organici primordiali, ed e’ stato rinvenuto una foglia in ottime condizioni e pezzi di legno pietrificato.
Fra le donazioni che Matilde di Canossa fece al Vescovo di Pisa troviamo anche Livergnano.
A poca distanza dal paese fu eretto un ospitale con oratorio dedicato a S. Pietro, per pellegrini.
Oggi solo alcune case stanno ad indicare il luogo della sua presenza, anche se la stessa e’ testimoniata in un documento del 1220 dove viene attestata la sua vendita.
La via medioevale che conduceva da bologna a Firenze aveva il nome di Petrosa, ed e’ il nome ad una borgata fuori il paese verso la toscana.
Un evento degno di nota e’ il cosiddetto “taglio di Napoleone “.
Al tempo della rivoluzione Francese venne cambiato il tracciato della strada che da Pianoro va a Loiano attraversando il paese.
Per questo cambiamento fu tagliata la montagna e cambiato il nome della zona.
Nel 1809 Livergnano fu unito al comune di Pianoro
Arrivando a Livergnano sulla statale e svoltando in direzione della chiesa si incontrano una serie di abitazioni curiose e di una bellezza unica che sporgono di poco dal costone roccioso e si sviluppano al suo interno.
Gli abitanti del paese non hanno fatto altro che utilizzare ed al limite ampliare anfratti e grotte gia’ presenti in questi luoghi ed il ritrovamento di oggetti e selci fa pensare ad una possibile presenza umana gia’ in epoca preistorica mantenendo una continuita’ che arriva ai giorni nostri.
La svolta qualitativa di queste abitazioni e’ avvenuta alla fine del 1700 quando tutte le case furono elevate di almeno un piano.
Infatti le abitazioni portano incise nei muri interni date di quel periodo e tutte al primo piano mentre a piano terra non vi sono incisioni.
Si puo’ quindi ipotizzare un consolidamento del pian terreno che permetta l’elevazione in altezza e forse per questo motivo le amministrazioni locali cominciarono a considerare case queste strutture.
Sempre in questo periodo storico si ha lo stravolgimento di Livergnano dovuto al taglio effettuato da maestranze napoleoniche su progetti pontifici per dare alla Futa l’attuale percorso abbattendo parte del costone che da via dei Gruppi proseguiva ininterrotto seguendo via Bortignano.
Con i bombardamenti della seconda guerra mondiale le case nella roccia sono state tutte demolite, ma gli anfratti interni hanno retto ed hanno ridato un primo riparo alla popolazione e la possibilita’ di farsi una casa solamente ricostruendo il muro esterno.
Negli anni successivi Livergnano ha assistito ad un progressivo abbandono del paese fino a toccare negli anni 60-70 il punto minimo di circa 100 residenti.
Attualmente la popolazione si aggira attorno alle 400 unita’ considerando anche un gruppo cospicuo di stranieri costituito soprattutto da polacchi e rumeni.
Nei muri in arenaria, si vedono nicchie scavate in epoche remote, scale che lambiscono le rocce plioceniche e si vedono le diverse soluzioni: da chi ha rivestito la roccia con tessuti, a chi l’ha isolata con una finta parete a chi ha dipinto di argento le antiche scalfitture a chi ha preferito mantenere il disegno
originale.
Salendo si arriva ai terrazzi che permettono visioni diverse e curiose rispetto alla
strada.
Infine le soffitte dove le travi del tetto sono conficcate nella viva roccia e dove da alcuni abbaini si vedono i rosmarini e le ginestre che sporgono direttamente dalla parete superiore.
L’umidita’ negli interni non si nota forse per l’esposizione a sud in costante pieno sole ed i proprietari riferiscono condizioni di temperatura costanti che danno una sensazione di calore in inverno e di freschezza in estate e comunque la sensazione che si prova negli interni e’ quella di essere avvolti, protetti, in qualche modo accettati ed amati dalla roccia, dalla terra, dalla vita.
Infine la localita’ Siberia (subito dopo il paese in direzione Pianoro) dove si trova un’altra interessante abitazione scavata completamente nella roccia ed isolata dalla stessa con un successivo scavo esterno.
La magica atmosfera di questa localita’ sicuramente originale si coniuga ad una mostra fotografica allestita nei locali della Loggia della Fornace da Giuseppe Rivalta e dedicata alle case nella roccia dove accanto alla Cappadocia ed ai pueblo Anasazi, facevano la loro bella figura le case di Livergnano, motivo di vanto per il nostro territorio.

Attualmente Livergnano ha subito diverse modificazioni di rilievo, diventando una interessante zona residenziale, con numerose costruzioni, aumentando considerevolmente la popolazione.
Una attiva associazione locale promuove diverse manifestazioni richiamando cosi’ un notevole afflusso di persone.
Momento di particolare interesse e’ la gara automobilistica denominata “Pianoro – Raticosa” che si svolge prevalentemente in giugno, e a cui partecipano molte auto d’epoca, veri gioielli ben conservati da appassionati collezionisti.
Altre feste con forte afflusso di turisti, sono: la festa di primavera, la “Maronata”, in autunno.

Inoltre l’antica borgata e’ meta di numerosi visitatori che possono ancora ammirare le case ricavate nel corpo della montagna.
In una di queste, un collezionista del luogo, ha realizzato un interessante museo di reperti bellici dell’ultimo conflitto, (Winter line) e tramite esso, vengono promossi diversi incontri con ex combattenti alleati.
Il museo si trova all’inizio della strada che, in salita, porta alla chiesa.
Altro punto di incontro e’ il monumento costruito al termine dell’ultimo conflitto dagli Stati Uniti lungo la strada della Futa, a pochi chilometri, che ricorda i soldati americani vittime della guerra, che qui ebbe un momento intenso di combattimenti.

 

 

Bibliografia storica su Livergnano e la sua Chiesa