PIANORO VECCHIO

Percorrendo la strada della Futa, si arriva a Pianoro Vecchio.
Poco prima sorge , su una collinetta un manufatto chiamato il “Castello di Pianoro” e si hanno cenni in un documento del 1009.Posto a circa un km a sud di Pianoro Vecchio e alla destra del torrente Savena, la sua funzione era quella di difendere l’importante via di comunicazione che da Bologna portava a Firenze.

Fu distrutta dai Bolognesi nel 1377, e questi accusarono i Pianoresi di cospirare contro Bologna.
Infatti diedero ospitalita’ a coloro che congiuravano contro lo stato pontificio.
Prima di arrivare a Pianoro Vecchio, sulla sinistra si trova su una collina la Torre dei Lupari, un edificio risalente a circa al 1400.
L’edificio rispecchia l’architettura del tempo, con doppio loggiato e racchiude da 3 lati il cortile all’interno nel quale c’e’ una bellissima fontana che reca la seguente iscrizione:” COMIDITALI PUBLICAE PRECARIO” che vuole significare che la fonte era di nobile famiglia di antica data e di una certa potenza.
Ricostruita dopo l’ultimo conflitto la Torre dei Lupari, racchiude una scala chiocciola rinchiusa in una torre circolare che porta ai piani superiori.
Una finestra alla fine della scala protegge l’ingresso esterno.

Un chilometro prima di Pianoro Vecchia, si trova sopra una collina Torre dei Lupari, quattrocentesca, un edificio con torre, loggetta e un mascherone da fontana.

In localita’ Pianoro Vecchia e’ interessante visitare la Chiesa di S.Giacomo Maggiore . Si tratta di un edificio ristrutturato nel ‘700, unito a un “ospitale” dei pellegrini di cui si ha notizia fin dal XII secolo.
Arricchito dalla sosta del famoso santo San Leonardo da Porto Maurizio, che qui eresse la sua ultima Via Crucis, provenendo da Barbarolo dove tenne la sua ultima “Missione” erigendo anche qui una solenne Via Crucis.
All’interno della chiesa, a destra, vi è un pregevole quadro raffigurante San Leonardo, pochi mesi prima della sua morte, avvenuta a Roma, la sera stessa del suo rientro.
A 15 chilometri da Pianoro troviamo il Monte delle Formiche, un monte isolato, da cui si gode una bellissima vista che deve il suo nome a un curioso fenomeno naturale: intorno all’8 settembre, giorno della festa della Madonna, sciami di formiche volanti raggiungono la vetta fin dentro la chiesa e qui muoiono. E’ tradizione che gli insetti vengano accolti, benedetti e dispensati ai fedeli: la credenza popolare vuole che curino alcuni malanni.

Il Santuario di Monte delle Formiche, chiamato anche di S.Maria di Zena, è di origine medioevale. Rifatto nel 1297 dopo i gravi danni subiti nella guerra fra Bologna e Ferrara, è stato oggetto di diversi rimaneggiamenti anche nel ‘700, nell ‘800, e, ancora, nel 1955 per lo scempio subito nella seconda guerra mondiale.

Alle falde del Monte delle Formiche si trova un altro edificio interessante, il Castello di Zena , costruito nei pressi dell’omonimo torrente. Anche il castello e’ di origini medioevali, ma l’architettura ha elementi compositi del XIV e XVII secolo.
Nel maniero venne tenuto prigioniero nel 1270 il conte Guido Selvatico di Dovadola, caduto nelle mani dei Conti di Loiano e S. Lazzaro e poi liberato dai Bolognesi.

Pianoro fa parte dell’Associazione Nazionale le Citta’del Vino i cui comuni si distinguono per l’impegno a favore di uno sviluppo economico e sociale rispettoso dell’ambiente, delle tradizioni e delle identità locali

Bibliografia storica su Pianoro Vecchio e la sua Chiesa