Presentazione storica di LIVERGNANO desunta dall’opera storica del S. Calindri.
Riporto fedelmente il testo del 1782 con le forme grammaticali di quel tempo, ove la lettera “s” attuale veniva scritta con la lettera “f”, questo per aiutare il lettore nella corretta forma di lettura.
Auspicando che sia ben accetta l’intenzione, auguro buona lettura al visitatore.

frontespizio opera corograficaLIVERGNANO

(a) (Rimane la Chiefa in una vetta di monte a poca diftanza dalla ftrada che da Bologna conduce a Firenze fulla deftra della fteffa, fuori di Porta S. Stefano, 11 miglia diftante da Bologna)

Comune e Suffidiale
della Abbadia de’ S.S. Pietro e Paolo di Barbaròlo, cvompofta da 300 anime divife in 70 famiglie, e confinata da ogni parte della fuddetta Abbadia di Barbaròlo, dalla Pieve di Zena, dalla Pieve di Pianòro, dall’ Arcipretura titolare di Gorgognàno, e dalle Parrocchie di Scafcoli, e di San Ansàno di Brento

La fue Chiefa è ftata fatta ripulire dall’ odierno zelante Cappellano curato, con la di cui attenzione è ftato altrsì fatto erigere un elevato Campanile, ed una delle fue Campane è ftata fufa del 1366, dal fonditore “Rolando”.
Il titolare della Chiefa è S. Giovanni Battifta, e la collazione appartiene all’ Abate di Barbaròlo.

Ha nel fuo diftretto l’ Oratorio di S. Maria di Borgognàno già Parrocchia e Convento de’ PP. Carmelitani della Congregazione di Mantova foppreffo nel 1652, ed a non molta diftanza dalla Chiefa vi è un Ofpedale pe’ Pellegrini.

L’aria non è in tutta la eftenfione di quefto territorio feliciffima, fe pure altre caufe non concorrono a fare si, che i morti adulti formontino al numero di uno e due terzi per cento.

Sono i prodotti di quefto territorio:
poca Uva, molta Frutta, poche Caftagne, molta Ghianda, moltiffimi Bofchib a Legna, fufficiente quantità di Fieno, molto pafcolo ad erba dalle moltiffime fue terre a fodo, pochiffima Canape, fufficiente quantità di Seta, molto Carbone, molta quantità di fcorza di Quercia per le Conce da Cuoio e da pelli, quattro mifure per ogni femente dal Grano, e tre di Marzatelli.
Due sarti, ed un Archibugiere, che lavora fucili, cartelle, ed altre cofe confimili di acciaio ftimate dagl’ intendenti, fono le Arti che trovanfi frà quefto Popolo.

Un banco di Arena marina indurito a confiftenza di fcoglio, attraverfa dall’ una all’ altra parte quefto Territorio, e fi efpande per la maffima parte dello fteffo, ripieniffimo di gufci d’ Oftriche d’ ogni grendezza e maniera, fparfo di gufci di Pettini, di Lavori di Millepore e di Madrepore, di Nuclei di Telline, di gufci di Terebratule, e di Pinne Marine, di Lumache marine, e di qualche tronco di Pianta convertito in Carbon foffile: è offervabile quefto banco, e degno delle ricerche de’ naturalifti per le cofe che contiene non comuni al rimanente montano territorio, e per la forma con la quale và undulando, e per la qualità, indurimento, e granitura dell’arena che lo compone, e per la direzione de’ fuoi ftrati fecondante quella de’ Lidi del “Mare Adriatico”, che da quefto banco rimane lontano in linea retta circa quarantadue miglia.

Arena in maffa indurita ordinariamente a confiftenza di Tufo, e di collore giallognolo, ed arena fciolta legata da impafto cretaceo-glutinofo è quello forma la fuperficie, e l’ interno rimanente di quefto territorio, in cui nel 1764 in occafione di cavare quadri di faffo arenario per la fabrica dell’ accennato Campanile, alla profondità di circa 15 piedi bolognefi fotterra, fù trovato (fpaccando uno di quefti macigni) nel fuo interno una foglia di Pianta d’ arbufto detto in quei monti “Legno Santo”, in Roma “Legno di S. Andrea”, nella Marca “Legno maledetto”; era la detta foglia confervatiffima in tutte le fue fode parti, e folo la teffitura tra le fue coftole ridotta in polvere fina ad ufo di “Tabacco di Spagna”.

Vari ftrati di Saffolini e di Saffi fluvitili vanno interfecando il finora defcritto banco, ed appaiono nelle fue balze a vicenda di maggiore e non fempre coftante groffezza in tutta la fua eftenfione.

Un folo Borgo vi è, che rimane fu la ftrada maeftra che da Bologna conduce a Firenze, cioè – Livergnàno di Famiglie 17.

Se fia ftata in quello Comune alcuna Rocca, o Caftello, non ce ne dà concretezza la Storia, ne alcuno di que’ documenti che fonci pervenuti a noftra notizia, certo è, che è molto indietro nominato quefto Comune, e fino al 1209 fi ricorda nelle carte confervate nel pubblico Archivio, tranfuntate ne’ fuoi Vacchettini dall’ “Alidolfi” .

E’ antico altresì il fuo “Ofpedale”, al quale il Canonico “Bonifazio di Dioteclerio de’ Loiani” (già Padroni nel 1245. ancora di Livergnano), fece un lafcito nel fuo Teftamento rogato nel 1301.
(121 – 11 ottobre Reg.Parifio di Benevento di Altedo Arch. di S. Francefco Campion roffo A. num.92)

Certiffimo poiè, che in occafione dei efferfi rimodernata la Chiefa vi è una Cafa della famiglia Magnàni detta il Caftello, e la fituazione del Luogo è tutta a propofito per credervi coftrutta una qualche Ròcca o Torre, fecondo l’ufo de’ Secoli dal prefente diftanti.

Nel 1266 era quefta fuffidiale Chiefa Parrocchiale indipendente dalla nomina dell’ in allora Arciprete di Barbaròlo, ed apparteneva a Lojani il diritto di collazione.

lire mille fù valutato l’ eftimo de’ Fumanti nel 1451, e nel 1569 aveva l’ Ofpedale de’ Pellegrini di fopra accennato con una Chiefa fotto nome di S. Pietro.