Mostra Fotografica Multisensoriale

Siamo felici e orgogliosi di condividere con voi un progetto che abbiamo sostenuto con convinzione, come singoli volontari e come associazione:
📸POV – Point of View, una mostra fotografica multisensoriale realizzata dal Laboratorio Occupazionale Verbena, di @it2.coop_sociale.

Un percorso emozionante fatto di immagini, suoni, materiali recuperati e sensazioni che parlano di inclusione, creatività e nuovi sguardi sul mondo.
Vi invitiamo a partecipare all’inaugurazione:

📅 Martedì 21 maggio, ore 19.30
📍 Osteria Sociale La Tìz – Via del Carpentiere 14, Bologna
🍽 Buffet conviviale dalle 20.30
Ingresso libero

Noi ci saremo e vi invitiamo a esserci.
Perché sostenere la cultura, l’espressione e la partecipazione è anche questo: costruire spazi in cui ogni punto di vista trova il suo posto

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Il punto di vista da cui guardiamo il mondo ci definisce, ci da il limite che fa da contorno alle nostre idee.

Se è un tratto leggero di matita diventa facile con un colpo di gomma aprirlo, disegnarlo altrove.
Ma se è un segno indelebile, magari imposto dal pensiero comune, diventa difficile trovare una via di fuga da quel recinto mentale.

Questa mostra ha l’ambizione di creare piccoli ponti per uscire dai paesaggi già tracciati ed esplorare il mondo da una prospettiva altra, che porta ancora con sé il gesto puro, non mediato dalla conoscenza dei mezzi con cui il gesto si esprime.

Troverete foto fatte da persone che hanno conosciuto per la prima volta una macchina fotografica, suoni ispirati dal semplice mettersi davanti a un microfono, supporti recuperati da ciò che il mondo aveva scartato e aromi scelti da un sentimento ispirato.

Quando abbiamo messo insieme tutto questo materiale ci siamo accorti di quanto parlare della prospettiva significa innanzitutto parlare di sé, di quello che ognuno ha dentro, della forma che hanno le proprie profondità.

Abbiamo cominciato a chiederci cosa abbiamo veramente dentro. Volevamo dal rispondere a una domanda: “cosa provo guardando un’immagine?
Cosa si muove dentro di me?
Ma soprattutto dove si muove dentro di me?”

Ecco allora che l’idea della mostra ha trovato la sua architettura: tre spazi archetipici, dove le cose che sento con i sensi prendono una certa piega, tre stanze interiori che guideranno lo spettatore in questa narrazione multi-sensoriale.

La testa

Il luogo dove si architettano i pensieri, uno spazio desideroso di ordine che non sempre riesce a trovare, ma anche quello spazio dove costruisco, appunto architetto, le strategie della relazione, le parole che mi definiscono nel mondo, attraverso le quali mi riconosco e mi faccio riconoscere

Il cuore, la pancia

Una stanza apparentemente piccola, ma che sa contenere in se tutto l’universo. Quello del cuore è uno sguardo sfocato, che tralascia i dettagli per arrivare all’essenza, che vede attraverso le apparenze per definire le importanze. Connesso profondamente con la pancia, il centro della nostra energia vitale, la fucina delle emozioni e del modo profondo con cui ci mettiamo in relazione con gli altri e col mondo.

Le gambe e le braccia

Lo sguardo che finora si è rivolto dentro fa capolino nel mondo, va a osservare la sua manifestazione esteriore. Se a volte ci perdiamo nei meandri dei nostri pensieri e delle nostre emozioni muovere le mani ci ridefinisce, ridisegna quel contorno un po’ più in la, apre la finestra, guarda fuori e si lascia guardare.

Un anticipo, in immagini, della mostra preparata per voi