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Scheda " elettrocardiogramma "



immagine argomento L'elettrocardiogramma (denotato con la sigla italiana ECG e anglosassone EKG) è la riproduzione grafica dell'attività elettrica del cuore durante il suo funzionamento, registrata a livello della superficie del corpo.

Sulla superficie del corpo umano e di quello animale sono presenti e registrabili campi elettrici di bassa intensità, che nell'individuo a riposo sono principalmente dovuti alle periodiche depolarizzazioni e ripolarizzazioni del cuore; ci si riferisce, praticamente, a tutta l'attività elettrica che si registra a livello del tronco.
In effetti, i potenziali elettrici prodotti dal muscolo cardiaco sono la sommatoria di minime quantità di elettricità generate dalle singole cellule muscolari cardiache.
Queste piccole correnti vengono registrate attraverso un apparecchio denominato elettrocardiografo, modificato e migliorato da Willem Einthoven e Étienne-Jules Marey nel 1903 per derivazione diretta da un galvanometro a corda.
Molte delle convenzioni fissate da Einthoven sussistono in era moderna e costituiscono la base per interpretare molti aspetti dell'ECG moderno.

Grazie alla conversione dell'energia elettrica in energia meccanica, le variazioni elettriche producono il movimento di un "meccanismo o sistema scrivente".

L'energia elettrica è adeguatamente amplificata, in modo da poter trascrivere escursioni abbastanza ampie che consentano la registrazione di un segnale leggibile.
Le deflessioni vengono impresse su carta, che si muove a velocità costante a contatto con il sistema che riporta sulla carta le onde registrate in funzione del tempo.
Contemporaneamente all'oscillazione verticale delle linee prodotte dalle variazioni di potenziale, la carta scorre verso sinistra. Questa sincronizzazione permette di riportare il movimento verticale su un piano orizzontale, registrando le oscillazioni in rapporto alla loro durata nel tempo.

Nell'ECG a 12 derivazioni, quattro elettrodi sono posizionati sugli arti del paziente e sei sulla superficie del torace.
La grandezza complessiva del potenziale elettrico del cuore viene quindi misurata da dodici diversi angoli ("derivazioni") e viene registrata per un periodo di tempo (in genere dieci secondi).
In questo modo, l'ampiezza e la direzione generali della depolarizzazione elettrica del cuore vengono catturate in ogni momento e per tutto il ciclo cardiaco.

L'elettrocardiogramma è un esame di base semplice e sicuro, usato in numerosissimi contesti clinici.

Se ne possono riportare i più frequenti:
- misurare la frequenza e il ritmo dei battiti cardiaci,
- verificare le dimensioni e la posizione delle camere cardiache (come avviene nella destrocardia),
- individuare la presenza di possibili danni al miocardio o al sistema di conduzione,
- controllare gli effetti indotti dai farmaci,
- nonché verificare la buona funzionalità di un pacemaker.



Informazioni da: (desunto da " Wikipedia ")


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