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SCHEDA  " ANTISETTICO ".





Gli antisettici sono sostanze antinfettive usate per la disinfezione di cute, tessuti e mucose per evitare infezioni, putrefazione o sepsi e la loro diffusione è iniziata alla fine del 1800 in seguito alla loro introduzione nelle pratiche chirurgiche.
immagine antisetticoIl primo antisettico utilizzato è stato il fenolo, ora utilizzato come “standard” per la valutazione dell’effetto antimicrobico, definendo il coefficiente fenolico.
Esistono oggi molte tipologie di antisettici, nessuna delle quali esente da effetti negativi o restrizioni d’uso. Gli antisettici vengono usualmente classificati in base alla loro classe chimica di appartenenza.
Di seguito sono elencate le categorie più diffuse con accanto i relativi principi attivi più comuni:
  • Alcoli: fenoli, alcol etilico (etanolo), alcol isopropilico (isopropanolo) soluzioni al 70%
  • Perossidi: acqua ossigenata (perossido di idrogeno), benzoil perossido
  • Derivati alogenati: cloro cresolo, triclosan
  • Diguanidi: clorexidina gluconato o acetato
  • Chinoloni: dequalinio cloruro, idrossichinolina cloridrato
  • Derivati quaternari d’ammonio: benzalconio cloruro, cetrimide, benzetonio cloruro, cetilpiridinio cloruro.

Curiosità: L’alcol etilico è uno degli antisettici storicamente più diffusi anche se oggi è usato spesso in combinazione con prodotti molto più efficienti.
Viene utilizzato in soluzioni al 60-70% per consentire una maggiore penetrazione del prodotto all’interno del microrganismo.
È efficace contro batteri gram positivi e gram negativi, virus (solo alcuni tipi come l’herpes, ma non l’epatite), ma non contro protozoi e spore.
Il meccanismo d’azione è la denaturazione delle proteine contenute nel microrganismo.
L’alcol etilico denaturato (alcol “rosa”) è un prodotto utilizzato per la pulizia della casa e non destinato ad uso alimentare o farmaceutico.
Può essere utilizzato in esenzione d’accisa poiché reso inadatto al consumo alimentare mediante l’aggiunta di sostanze denaturanti: per legge deve contenere tiofene, denatonium benzoato, metilchetone e il colorante Reactive Red, sostanze che ne rendono impossibile l’ingestione, consentono una facile identificazione attraverso il colore e rendono difficile e antieconomica un’eventuale purificazione.
La sua concentrazione non può essere inferiore all’83%.
L’alcol “rosa” è differente dall’alcol denaturato per uso cosmetologico e da quello contenuto in detersivi o lucidi perché contiene diversi denaturanti.

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